Con circa 11.200 volontari, Como si conferma una città a forte vocazione solidale: svolgono attività benefiche circa il 15% delle persone con più di 14 anni. É quanto emerso oggi alla presentazione nel capoluogo lombardo del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat.
La Lombardia è ai primi posti in Italia per tasso di volontariato, con circa il 15,3% fra le persone con oltre 14 anni, preceduta solo da Trentino Alto Adige e Veneto.
Due terzi dei volontari comaschi operano nell’ambito di organizzazioni, mentre un terzo in modo diretto. I volontari sono divisi equamente fra uomini (51%) e donne (49%). La fascia di età con maggiore presenza è quella da 45 a 64 anni. Due terzi dei volontari hanno un diploma di scuola superiore o la laurea. Fra le persone in buone condizioni economiche quasi una su quattro fa volontariato. Ma l’impegno è forte anche fra chi ha una situazione modesta (10%). Fra chi ha un’occupazione, circa il 14% svolge volontariato; il 10% fra disoccupati, pensionati e casalinghe.
Il Rapporto rivela che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e politiche, contribuisce a migliorare la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà. Lo studio mostra una forte correlazione positiva fra impegno sussidiario e l’occupazione. La partecipazione a programmi di formazione continua favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro, a tutte le età (0,7 su una scala da 0 a 1). Un impatto positivo nel trovare lavoro deriva dalla partecipazione ad attività culturali fuori casa (0,89), dalla partecipazione sociale (0,88) e ad organizzazioni non profit (0,7).
A livello nazionale il non profit dà un contributo vitale alla crescita dell’Italia: il valore della produzione ha raggiunto nel 2022 gli 84 miliardi di euro (+5% rispetto al 2020). L’impatto reale sfiora i 100 miliardi di euro, considerando l’attività degli oltre 6 milioni di volontari.
L’economia sociale (cooperative, mutue, associazioni e fondazioni) conta a fine 2022 oltre 400.000 enti (+7% in 6 anni), quasi 1,6 milioni di addetti e oltre 6 milioni di volontari.
All’incontro, nella Sala Bianca del Teatro Sociale, dalle 18, intervengono Alessandra Locatelli, Ministro per le disabilità, Maria Chiara Gadda, Onorevole, promotrice “legge antispreco”, Alessandro Fermi, Assessore all’Università, Ricerca, Innovazione, Regione Lombardia, Alessandro Rapinese, Sindaco di Como, Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Mauro Magatti, Professore di Sociologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Aram Manoukian Imprenditore e presidente Confindustria Como, Gabriele Sepio, Avvocato tributarista e esperto del terzo settore, Lorenza Violini, Professoressa di Diritto Costituzionale, Università degli Studi di Milano. Modera Alessandro Mele, Direttore generale Cometa.
“La ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l’occupazione”, afferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, “Il terzo pilastro tra Stato e mercato, quello della comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico”.
“Il Terzo Settore ha un ruolo strategico nel progresso sociale, culturale ed economico del nostro Paese”, afferma l’Onorevole Maria Chiara Gadda, “Con i suoi volontari e lavoratori, rappresenta anche un modello economico stabile su cui innestare i pilastri della crescita nel solco della sostenibilità, della transizione ecologica e dell’innovazione. È giunto il tempo di considerare l’economia sociale come un capitolo di investimento e non certo di spesa residuale e di cambiare mentalità anche nella pubblica amministrazione, ad ogni livello, affinché il principio di co-programmazione e di co-progettazione con il Terzo Settore diventino una pratica diffusa”.
“L’attuale livello dei servizi erogati nella nostra splendida Repubblica senza ausilio del terzo settore non sarebbe nemmeno immaginabile”, afferma Alessandro Rapinese, Sindaco di Como, “Questo è uno dei motivi per il quale la pubblica amministrazione deve sempre più relazionarsi e integrarsi con il terzo settore.”
“Il cambiamento d’epoca che stiamo vivendo”, afferma Alessandro Mele, Direttore generale Cometa, “chiede un rinnovamento della nostra civiltà che non può che ripartire dal basso, dalla società civile. I sistemi istituzionali sono sempre più deboli e rigidi, il terzo settore rappresenta un punto di vivacità umana, culturale e operativa da cui può ricominciare. Anche l’azione amministrativa dovrebbe valorizzare la coprogrammazione, la coprogettazione, i Partenariati pubblico privato per rilanciare i luoghi vivi da cui ripartire.”
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L’economia sociale fa ricca Como. 11.200 i volontari
Sussidiarietà, a Como il rapporto Istat. Mele “Ripartiamo dal Terzo Settore”
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